
Credito d’imposta ZES: Incentivi per le Aziende fino al 60%
Istituita la Zona Economica Speciale (ZES) Unica per il Mezzogiorno a far data dal 1° gennaio 2024. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto attuativo per i crediti d’imposta: con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 117 del 21 maggio, si sblocca il credito d’imposta per le imprese che investono nella ZES unica del Mezzogiorno. Un intervento che vale 1,8 miliardi di euro stanziati con il decreto Sud dello scorso settembre.
Il decreto attuativo sana una situazione che aveva portato molte imprese a sospendere o rinunciare agli investimenti. “Il decreto introduce novità rilevanti per le imprese che operano nel Mezzogiorno. Si tratta di un passo molto importante per il rilancio dell’economia locale e per sostenere la crescita degli investimenti nella ZES unica” ha osservato il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto.
I beneficiari della ZES Unica
Il decreto attuativo ZES unica stabilisce che possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato, già operative o che si insediano nella ZES Unica, in relazione all’acquisizione de beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nonché nelle zone assistite della regione Abruzzo, come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
L’agevolazione non si applica ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti, esclusi i settori del magazzinaggio e del supporto ai trasporti, e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo. Sono escluse dall’applicazione del beneficio anche le imprese che si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento nonché le imprese in difficoltà, come definite all’art. 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014.
Ai fini dell’individuazione del settore di appartenenza si tiene conto del codice attività, compreso nella tabella ATECO 2024, indicato nel modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES unica.
Investimenti ammissibili
Sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento iniziale, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024, relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che verranno impiantate nella ZES unica, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti ed effettivamente utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva.
Nel caso di beni immobili strumentali, sono agevolabili gli investimenti anche se riguardano beni già utilizzati dal dante causa o da altri soggetti per lo svolgimento di un’attività economica.
Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni indicati, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni al netto delle spese di manutenzione. Non sono agevolabili i progetti di investimento il cui costo complessivo sia inferiore a 200.000 euro.
Il credito è differenziato per regioni, dimensioni dell’impresa ed entità dell’investimento. In particolare, il credito di imposta è determinato:
- nella misura del 40% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
- nella misura del 30% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili nelle regioni Basilicata, Molise e Sardegna;
- nella misura massima, rispettivamente del 50% e del 40%, come indicato nella vigente Carta degli aiuti a finalità regionale, per gli investimenti realizzati nei territori individuati ai fini del sostegno del Fondo per una transizione giusta nelle regioni Puglia e Sardegna;
- nella misura del 15% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili nelle zone assistite della regione Abruzzo indicate dalla vigente Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
Per i progetti di investimento con costi ammissibili non superiori a 50 milioni di euro, i massimali sono aumentati di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese.
Cumulabilità
Il credito d’imposta ZES non è cumulabile con quello del programma Transizione 5.0, per esplicita previsione della disciplina di quest’ultimo incentivo. La cumulabilità è invece prevista con altri incentivi che non sono aiuti di Stato, con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che hanno ad oggetto i medesimi costi a condizione che il cumulo non porti al superamento dell’intensità di aiuto più elevata consentita dalle regole Ue.
Procedura di accesso
Per accedere al contributo sotto forma di credito d’imposta, i soggetti interessati dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024.
“Ora le imprese potranno utilizzare queste risorse per il rilancio dei loro investimenti, il rafforzamento della competitività e la crescita del territorio” ha concluso il Ministro Fitto.
Lo scenario ZES Unica
Il nuovo credito subentra al Credito d’imposta per il Mezzogiorno e al Credito d’imposta ZES vigenti fino al 2023. All’interno della ZES UNICA, le aziende già operative e quelle che si insedieranno potranno beneficiare di diverse tipologie di vantaggi, tra cui un Credito d’Imposta nei limiti della misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
Dal 12 giugno al 12 luglio le imprese interessate dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 01.01.2024 e quelle che intendono effettuare fino al prossimo 15.11.2024, data ultima per accedere all’incentivo.
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