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Incentivi fotovoltaico 2025 per le aziende

Il fotovoltaico è un asset strategico per molte imprese italiane, soprattutto nel Mezzogiorno, in cui le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli.

Anche quest’anno, ci sono scenari davvero interessanti per chi sta pensando di investire in energia solare: gli incentivi fotovoltaico 2025 per le aziende promettono contributi importanti e detrazioni fiscali pensati per sostenere la transizione energetica delle aziende sul territorio nazionale. 

Ecco tutte le agevolazioni fiscali per il fotovoltaico, i bonus dedicati alle imprese, i vantaggi dei contributi per il fotovoltaico del 2025 e come puoi richiederli.

Le informazioni che seguono sono espresse in forma semplificata a titolo informativo, per una consultazione accurata si rimanda in tutto e per tutto alla normativa e ai decreti ministeriali ufficiali diffusi dalle autorità competenti.

Quali sono gli incentivi fotovoltaico 2025 per aziende?

Il 2025 è un anno ricco di opportunità per le imprese italiane che stanno pensando di investire nel fotovoltaico. In particolare, i contributi per il fotovoltaico per aziende nel 2025 sono stati potenziati grazie al combinato intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), alle politiche fiscali favorevoli e a strumenti specifici per le aree del Sud Italia. 

Vediamo insieme i principali incentivi per il fotovoltaico per le aziende a livello nazionale e regionale.

Sostegno all’autoproduzione di energia per le PMI

Tra i bonus fotovoltaico pensati per piccole e medie imprese italiane, c’è il nuovo Sostegno all’autoproduzione di energia per le PMI. Il programma, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e gestito da Invitalia, prevede contributi in conto impianti per i programmi di investimento delle piccole e medie imprese finalizzatiall’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti solari fotovoltaici (o mini eolici), per l’autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia dietro il contatore per autoconsumo differito. 

Sono disponibili320 milioni di euro, di cui il 40% riservato alle regioni del Mezzogiorno. Le spese ammissibili includono l’acquisto, l’installazione e la messa in funzione dell’impianto, con un investimento minimo di 30.000 euro e massimo di 1 milione per singola unità produttiva, nella misura massima del:

  • 30% per le medie imprese
  • 40% per le micro e piccole imprese
  • 30% per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio di energia
  • 50% per la diagnosi energetica ex-ante 

La selezione avviene tramite procedura a graduatoria, valutata su criteri tecnici ed economici. L’incentivo si rivolge alle Pmi in tutta Italia, ad esclusione delle imprese che operano nel settore carbonifero e della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura.  

Le domande devono essere presentate online sul portale Invitalia tra il 4 aprile e il 16 giugno 2025, secondo le modalità indicate nel decreto attuativo.

Bonus Mezzogiorno (credito d’imposta ZES)

Tra le opportunità più interessanti per le imprese che investono nel fotovoltaico nel Sud Italia nel 2025, c’è anche il credito d’imposta ZES Unica.

Si tratta di un incentivo destinato alle aziende che effettuano investimenti in beni strumentali, come gli impianti fotovoltaici, all’interno delle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno, che comprendono regioni come Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.​

La misura prevede un credito d’imposta calcolato in base all’ammontare degli investimenti realizzati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025, con un limite massimo di spesa di 2,2 miliardi di euro per l’anno. 

Per accedere all’agevolazione, è necessario presentare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, indicando le spese sostenute e quelle previste fino al 15 novembre 2025. Successivamente, tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025, l’utente dovrà attestare l’avvenuta realizzazione degli investimenti dichiarati.​

Nuova Sabatini 2025

Parlando di fotovoltaico e incentivi, va citata altresì la Nuova Sabatini, uno degli strumenti ideati per il supporto alla PMI italiane. Questa misura, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito e stimolare gli investimenti in impianti, attrezzature e tecnologie a basso impatto ambientale, come il fotovoltaico.

L’agevolazione permette alle imprese di ottenere un finanziamento agevolato, accompagnato da un contributo in conto impianti erogato direttamente dallo Stato. Per gli investimenti “green”, come l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici, il contributo può arrivare fino al 3,575% del valore del finanziamento.

Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione del settore inerente alle attività finanziarie e assicurative. Oltre a migliorare la competitività aziendale, la Nuova Sabatini sostiene la transizione energetica delle imprese, premiando quelle che investono in fonti rinnovabili e tecnologie digitali. 

Fondi PNRR – Transizione 5.0

Rimanendo in tema di bonus per l’impianto fotovoltaico, la Transizione 5.0 è uno degli strumenti al servizio delle aziende. Finanziato con risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), questo piano serve per sostenere le imprese italiane che investono nella digitalizzazione e nell’efficienza energetica.

Per accedere all’agevolazione, le aziende saranno tenute a documentare che gli investimenti sostenuti siano capaci di generare una riduzione certificata dei consumi energetici: almeno il 3% sull’intera unità produttiva oppure il 5% sul processo coinvolto. Gli impianti fotovoltaici possono beneficiare di questi incentivi solo se integrati con beni materiali e immateriali già previsti dalla normativa Industria 4.0, come indicato negli allegati A e B della legge n. 232/2016.

L’entità del credito d’imposta dipenderà dalla fascia di investimento:

  • 35% fino a 2,5 milioni di euro;
  • 15% da 2,5 a 10 milioni di euro;
  • 5% da 10 a 50 milioni di euro.

Se la riduzione energetica è ancora più impattante (ovvero, superiore al 10% sull’unità produttiva o 15% sul processo), l’aliquota sale fino al 45%, 25% e 15% rispettivamente.

Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione del settore inerente alle attività finanziarie e assicurative. Per ottenere il contributo, è altresì necessaria una certificazione energetica pre e post intervento rilasciata da un ente accreditato (EGE o ESCo), oltre ad una apposita documentazione tecnica e contabile. 

Conto termico per le aziende

Tra le agevolazioni per il fotovoltaico disponibili nel 2025, c’è anche il Conto termico, una leva interessante per le imprese che vogliono potenziare l’efficienza energetica dei propri edifici, abbinando all’installazione di impianti fotovoltaici anche interventi strutturali come l’isolamento termico o la sostituzione di impianti obsoleti.

Gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), il Conto termico ti permette di recuperare parte delle spese sostenute attraverso un contributo diretto, che viene erogato in tempi rapidi e calcolato sulla base dell’intervento realizzato.

Anche se non è destinato esclusivamente al fotovoltaico, diventa un’opportunità concreta quando il progetto di riqualificazione aziendale integra anche fonti rinnovabili e soluzioni per il contenimento dei consumi.

Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

Anche nel 2025, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) si confermano come uno degli strumenti più efficaci per ottimizzare l’autoconsumo energetico e accedere a incentivi fotovoltaico aziendali in modo ancora più vantaggioso. 

Le aziende possono entrare a far parte di queste comunità per produrre, condividere e scambiare energia da fonti rinnovabili, riducendo i costi in bolletta e contribuendo attivamente alla transizione energetica del territorio.

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Se vuoi scoprire come puoi beneficiare degli incentivi fotovoltaico 2025 per aziende, compila il form per ricevere una consulenza personalizzata.

FAQ Incentivi fotovoltaico 2025 per le aziende

Quali sono gli incentivi fotovoltaici previsti nel 2025 per le aziende?

Nel 2025 le aziende possono accedere a diversi incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici, tra cui:

  • Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, se l’impianto è integrato in sistemi intelligenti di gestione energetica.
  • Contributi a fondo perduto del PNRR, destinati soprattutto alle PMI nei settori agricolo, industriale e turistico.
  • Agevolazioni regionali o bandi locali, con fondi stanziati per la transizione energetica.
  • Incentivi legati alle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), con tariffe incentivanti sulla condivisione dell’energia prodotta.

Cos’è il credito d’imposta per impianti fotovoltaici aziendali e come funziona?

Il credito d’imposta 4.0 può essere richiesto se l’impianto fotovoltaico rientra nei beni “interconnessi” a un sistema aziendale digitale. Consente una detrazione fiscale pari al 20% o più (a seconda delle condizioni e della zona), da utilizzare in compensazione F24 in 3-5 anni.
Per ottenerlo, serve:

  • Una perizia tecnica asseverata
  • Un’interconnessione reale con il sistema aziendale
  • Comunicazioni all’Agenzia delle Entrate

Cosa prevede il PNRR per il fotovoltaico nelle imprese?

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) finanzia diversi interventi a favore della transizione ecologica. Per il fotovoltaico aziendale prevede:

  • Fondi per l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
  • Contributi fino al 70% a fondo perduto per aziende agricole, agroindustriali, e PMI.
  • Priorità per interventi in aree svantaggiate o con alta intensità energetica.

Le domande vanno presentate su piattaforme ministeriali o regionali in base al bando attivo.

Come funzionano le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) per le aziende?

Una comunità energetica rinnovabile è un soggetto giuridico i cui soci o membri condividono, tramite i loro consumi, l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti a fonte rinnovabile. Le CER possono accedere ai contributi economici previsti facendo richiesta di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso al GSE, e sono:

  • il corrispettivo di valorizzazione, definito dall’ARERA a rimborso di alcune componenti tariffarie, riconosciuto sull’energia elettrica autoconsumata
  • la tariffa premio riconosciuta sull’energia condivisa incentivata

I produttori degli impianti possono inoltre valorizzare tutta l’energia immessa in rete vendendola a mercato o richiedendone il ritiro al GSE tramite il servizio del Ritiro Dedicato (RID).

Secondo normativa, possono essere membri o soci con potere di controllo in una CER piccole e medie imprese per le quali la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale, associazioni con personalità giuridica di diritto privato. Non possono essere membri o soci di una CER amministrazioni centrali, grandi Imprese, Imprese private con codice ATECO prevalente 35.11.00 e 35.14.00.

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