Negli ultimi anni, l’adozione di tecnologie sostenibili è diventata una priorità per molte aziende che mirano a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività ma, altresì, a gestire in maniera virtuosa una voce di costo sempre più impattante nei bilanci industriali: il costo dell’energia. Tra le soluzioni più efficaci e rapide da attuare, il fotovoltaico occupa un posto di rilievo, garantendo benefici ambientali, ma preservando altresì un risparmio immediato sui costi in bolletta, il raggiungimento di una crescente indipendenza energetica, e al tempo stesso una conseguente valorizzazione dell’immobile. Dotarsi di un sistema che permette di autoprodurre energia vuol dire, infatti, prevedere il costo della stessa da qui a 20 anni, fissare il prezzo della propria energia con conseguente gestione consapevole dello stesso nei piani di investimento aziendale presenti e futuri.
Come diretta conseguenza di quanto sopra, il 2024 conferma la grande opportunità per le imprese di virare verso un approvvigionamento energetico green riducendo al contempo i costi operativi derivanti. Numerosi sono, infatti, anche quest’anno gli incentivi di cui le aziende potranno beneficiare per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Un’opportunità da non trascurare, poiché sinonimo di incremento del potenziale strategico dell’azienda, secondo molteplici punti di vista. Dal sostegno finanziario nella fase iniziale di progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici, fino al ristoro immediato sui costi energetici dell’imprese.
Gli incentivi disponibili nel 2024 includono agevolazioni fiscali, crediti d’imposta e sussidi specifici per le aziende che scelgono di investire in tecnologie rinnovabili. Queste agevolazioni rendono l’investimento afferente il fotovoltaico non solo sostenibile, ma anche economicamente vantaggioso.
Le agevolazioni valide a livello nazionale per gli impianti aziendali sono svariate, tra queste (a titolo di esempio non esaustivo) il Decreto FER e il Credito d’Imposta (R&S), la Nuova Sabatini 2024, il Reverse Charge. Senza considerare le agevolazioni PNRR (Piano Nazionale Ripresa Resilienza), come ad esempio la misura “Parco Agrisolare”, specifica per le imprese del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, che consente di accedere ad un contributo a fondo perduto fino all’80%. Altresì, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), insieme di cittadini, PMI, enti territoriali e autorità locali che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti della comunità al fine di promuovere un modello energetico più collaborativo e sostenibile.
Si prospetta un anno ricco di opportunità anche per le aziende del Mezzogiorno che mirano all’efficientamento energetico. Oltre alle iniziative di respiro nazionale, meritevoli di attenzione saranno, infatti, anche le iniziative territoriali, tra cui a titolo di esempio le due misure seguenti.
Il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 12 dell’8 febbraio 2024 ha annunciato un'opportunità imperdibile per le micro e piccole imprese: l'Avviso Pubblico MiniPia, Pacchetti Integrati di Agevolazione. Agevolazioni alle micro e piccole imprese per attività di innovazione tecnologica ed industriale, digitalizzazione e transizione energetica ed ambientale, oltre allo sviluppo e alla qualificazione delle competenze al fine di consolidare e rafforzare la competitività del sistema economico regionale.
I MiniPia supporteranno le PMI intenzionate a far fronte alle nuove sfide imposte dall’innovazione e dalla transizione ecologica e digitale, attraverso la reingegnerizzazione dei cicli produttivi e l’avvio/consolidamento di processi di economia circolare, uno strumento per agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese di minore dimensione. L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili è compreso tra un minimo di 30 mila euro e un massimo di 5 milioni di euro. La forma dell’aiuto è il contributo a fondo perduto.
A far data dal 1° gennaio 2024 è istituita la Zona economica speciale per il Mezzogiorno (ZES unica), che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. La ZES unica si pone come obiettivo il sostegno allo sviluppo economico e la crescita nelle aree coinvolte. Intende fornire alle imprese un contesto fiscale e normativo favorevole, in grado di incentivare gli investimenti nelle regioni meridionali.
Il Piano strategico della ZES unica definisce, anche in coerenza con il PNRR e con le programmazioni nazionali e regionali dei fondi strutturali europei nonché nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, la politica di sviluppo della ZES unica, individuando, anche in modo differenziato per le regioni che ne fanno parte, i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari per lo sviluppo della ZES unica, ivi compresi quelli destinati a favorire la riconversione industriale finalizzata alla transizione energetica, e le modalità di attuazione.
IN CONCLUSIONE, IL 2024 SI PROSPETTA UN ANNO RICCO DI OPPORTUNITA' PER LE AZIENDE
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